Intervista a Stefano Liberti
Sintesi dell'incontro con l’autore Stefano Liberti
“Terra bruciata. come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita”
Mercoledì 14 aprile all’interno del progetto Como Futuribile è stato organizzato dall’associazione L’isola che c’è un incontro con Stefano Liberti autore del libro “Terra Bruciata” (Rizzoli, 2020), scrittore, giornalista e film maker, che negli anni si è dedicato a numerose ricerche sul tema del consumo del suolo, dell’industria agro-alimentare e degli effetti delle attività umane sull’ambiente.
L’incontro è stato pensato come uno scambio dinamico: lo scrittore si è confrontato con un gruppo di lettori scelti, attori impegnati e attivi del nostro territorio, interessati a temi ambientali.
Erano presenti: Stefania Balzarotti, Green Coach alla Scuola di Ecopsicologia, Domenico Boccia, guida naturalistica ed educatore ambientale dell'associazione Battito d'ali, Catherine Bongain, titolare di BC plus, partner e socia di TIME TO MIND, Andrea Bordiga, medico del lavoro e legale, membro di Legambiente Como, Marco Lorenzini, redattore di ecoinformazioni e socio di Arci Como, Giovanna Montanelli, coordinatrice della Giornata del Riuso di Como, Silvia Picone, dottoranda su temi legati al clima, con focus sulle dinamiche del permafrost associate al cambiamento climatico, Andrea Quadroni, giornalista de La Provincia di Como, Antonella Tagliabue, giornalista, fondatrice e CEO di Un-Guru e Francesco Tampellini, del Gruppo Sovranità Energetica dell’associazione nazionale CO-Energia.
A moderare l’incontro è intervenuto invece Giacomo Magatti, Sustainability specialist all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Socio di Rete Clima.
Liberti si è avventurato in un viaggio alla ricerca dei luoghi che potessero meglio rappresentare gli effetti del cambiamento climatico in Italia, contattando accuratamente alcuni tra i più validi esperti, ricercatori, tecnici e cittadini per farsi guidare in questo percorso.
Le domande sono state numerose e stimolanti, si riportano alcune delle principali tematiche emerse:
Come si potrebbe rendere più efficace la comunicazione sulla crisi ambientale?
La considerevole quantità di informazioni che già circolano sul tema faticano a raggiungere i destinatari. Il cambiamento climatico viene solitamente liquidato troppo rapidamente e presentato come un problema irrisolvibile, per questo spesso la maggior parte di noi si ripara dietro un meccanismo di rimozione. La scelta per “Terra Bruciata” è stata quindi quella di descrivere in maniera scientifica le problematiche ma anche le possibilità di miglioramento, avvalendosi dei i tempi di riflessione che permette il mezzo del libro.
Che considerazioni si possono fare sulla scelta dei luoghi visitati?
L’autore ha voluto indagare gli effetti sia in nodi centrali sia in territori considerati periferici. Liberti però non ama questa distinzione e considera un rischio investire esclusivamente su città cartolina abbandonando aree spesso descritte come marginali ma in realtà ricche di risorse naturali ed umane.
Come si comporta la politica nei confronti del cambiamento climatico? È sufficiente l’impegno dei cittadini?
Pensando alla situazione attuale secondo lo scrittore è fondamentale confidare su una massa critica di consumatori, anche in quest’ottica è quindi essenziale una corretta e accessibile informazione scientifica. L’impegno dei singoli però non è sufficiente. Le istituzioni dovrebbero agire subito e individuare piani a lungo termine non modificabili dal succedersi di orientamenti politici differenti.
In relazione alla crisi sanitaria: ci può essere ancora fiducia nel comportamento dei singoli? Le azioni dei movimenti ambientalisti e dei governi verso una maggiore sostenibilità verranno inibite dalla pandemia?
Nonostante la difficoltà di anteporre un bene collettivo alle proprie libertà, che tutti abbiamo vissuto in questo periodo, lo scrittore è positivo e vede all’orizzonte dei lockdown una spinta ambientalista ancora più travolgente e scelte a livello politico più consapevoli. Non bisogna però sottostimare il problema: se considerando l’emergenza sanitaria si intravede una fine, senza poterne quantificare la data, pensando al cambiamento climatico l’autore parla di un meccanismo a cascata e di una crisi trasformativa che, una volta superati alcuni limiti, diventerà irreversibile.
L’attualità del tema trattato, la preparazione e l’interesse dei partecipanti e la passione e la competenza dell’autore hanno contribuito allo sviluppo di un incontro particolarmente coinvolgente. Le domande sono state mirate e ragionate e hanno permesso un’analisi da punti di vista differenti in un confronto costruttivo e mai banale.
L’evento si è concluso con la promessa di un appuntamento in presenza, appena la situazione lo permetterà, negli spazi della "Fiera L’isola che c’è". Un ritorno in realtà, visto che Liberti ha già partecipato nell’edizione del 2017 e considerato che la collaborazione si è confermata ancora una volta molto proficua e apprezzata, non si può che sperare in un prossimo incontro al più presto.
QUI IL VIDEO DELLA DIRETTA FACEBOOK.
Il progetto “Como futuribile”, di Arci Como, Auser Como, Legambiente Como e L’isola che c’è è realizzato con il contributo di cui agli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 finanziato con le risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e di Regione Lombardia.
Appuntamento organizzato con il supporto operativo di Cooperativa Sociale Ecofficine.

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